venerdì 30 settembre 2011

202 - LA CRISI IRROMPE NEL CONSIGLIO COMUNALE: PROPRIO LA’ DOVE ERA STATA NEGATA!

Non accadeva da almeno 10 anni, e forse non è mai accaduto prima, che una seduta del nostro Consiglio comunale diventasse “aperta”. Cioè che in essa abbia potuto parlare anche chi non è “addetto ai lavori”.

Invece è accaduto, di fatto, mercoledì scorso, 28 settembre.

L’ordine del giorno recava la trattazione di una interpellanza presentata dal capogruppo dei Democratici per Mergo, Flavio Vai, per sapere cosa avesse fatto l’Amministrazione comunale in relazione alla crisi che ha investito le maestranze dell’Alta Definizione, una azienda, una volta florida, situata nella nostra zona industriale, ad Angeli, che occupa (o, meglio, occupava) 61 dipendenti..

L’argomento era stato messo in coda a tutti gli altri da trattare, ma la presenza di un drappello (7-8) di dipendenti, guidato da un sindacalista Cgil di lunga esperienza come Gilberto Zoppi, ha indotto l’interpellante a chiedere l’anticipazione e il sindaco a darla, senza nemmeno metterla ai voti, tanto era evidente la cosa.
Dunque, dopo la lettura di una nota in cui il sindaco ha tentato di dimostrare che sulla cosa non ci aveva “dormito su”, il vero motivo di interesse è stato l’intervento di Zoppi che, in poco più di mezz'ora, ha riepilogato i termini della vertenza, dovuta sostanzialmente all’incapacità manageriale della proprietà e della dirigenza aziendale che è arrivata, in poco tempo, a maturare 12 milioni di debiti.

Una proprietà che oggi sta creando problemi avendo rifiutato quella che i lavoratori e il sindacato ritenevano una proposta seria, fatta da parte di una impresa seria (la Italpolimeri di Osimo), utile a risanarla e farla ripartire. Ora, invece, si sta trattando con 3 personaggi le cui proposte però darebbero molto meno affidamento e prevedono di mantenere appena ¼ dei dipendenti attuali.

Dopo 5 mesi di lotte, il giudice, proprio nei giorni scorsi, ha dato l’ok al concordato, ed ora si attende l’omologazione della procedura fallimentare.

Intanto i lavoratori sono in Cassa integrazione. Dal prossimo mese il loro reddito sarà di 740 € mensili, che oltretutto sarà riscosso con il ritardo di mesi, dovuto alle procedure burocratiche. Una situazione disperante! Rispetto alla quale il Consiglio ha dovuto assumere l’impegno di attivare l’Amministrazione affinché nei tempi più brevi si costringa l’attuale controparte ad aprire un tavolo di confronto con i Sindacati per discutere del Piano industriale (cioè delle intenzioni degli eventuali nuovi gestori dell’azienda).

Dopo averla pervicacemente negata, la crisi ha fatto irruzione nella Sala del Consiglio comunale.
Proprio là dove ne era stata negata l’esistenza.
Proprio là dove era stata decisa l’abolizione di quel Fondo di solidarietà (vedi foto), istituito dalla precedente Amministrazione, sollecitata dall’allora opposizione, per aiutare famiglie di lavoratori in difficoltà.
A Mergo, si è detto, non c'è la crisi e dunque non servono iniziative straordinarie per aiutare chi starà peggio...

Oggi i fatti, purtroppo, dimostrano quanto siano stati superficiali i consiglieri di maggioranza e questa Amministrazione comunale, "ex-compagno" sindaco in testa!

Certo, è meglio avere mani libere su un gruzzoletto di qualche migliaio di euro, di cui, anche in tempi di magra, poter disporre per “frizzi, lazzi ed altre amenità” (che so: una gitarella fuori porta, un contributino a qualche Associazione amica, per qualche festa paesana, ecc.) piuttosto che per aiutare famiglie di lavoratori alle prese con una crisi strutturale, indotta o aggravata talvolta dall’insipienza di qualche imprenditore.

Così va il mondo anche a Mergo, ex isola felice...!


martedì 27 settembre 2011

DOMANI 28 settembre: Consiglio comunale.

Mercoledì 28, alle 18.00, torna a riunirsi il Consiglio comunale, nella Sala consiliare, presso a Residenza municipale, in Via Leopardi 23.

La convocazione avviene per rispettare una delle (poche) scadenze che la legge fissa riguardo la gestione del bilancio comunale; stavolta, entro il 30 settembre, i Consigli comunali debbono deliberare lo “stato di attuazione dei programmi e la salvaguardia degli equilibri di bilancio” ai sensi dell’art. 193 del Testo Unico Enti Locali (TUEL, ossia il Decreto Legislativo n. 267 del 2000).

L’Ordine del giorno è così composto:

Al 1° punto troviamo la lettura ed approvazione dei verbali della seduta precedente, che fu quella del 9 agosto.

Al 2° punto è prevista una comunicazione del sindaco. Riguarda i contenuti della deliberazione della Corte dei Conti regionale dopo l’esame del Rendiconto relativo al bilancio 2009.
La Corte dei Conti delle Marche “pur non rilevando elementi di grave irregolarità” nel Rendiconto, ha avanzato alcune osservazioni.

La prima riguarda il mancato rispetto di 1 parametro, sui 10 presi a riferimento per l’accertamento delle condizioni di Ente strutturalmente deficitario. In particolare il residuo passivo di 125.960 € in quanto il Comune di Castelplanio, per l’utilizzo in convenzione del Segretario comunale, non aveva ancora quantificato con precisione il costo a carico del Comune di Mergo.

La seconda osservazione riguarda il risultato negativo della gestione di competenza che nel 2009 ha presentato un peggioramento, rispetto al 2008, di 55.971 € (pari a oltre il 23%), dopo il rilevante peggioramento di 45.368 € registrato nel 2008, pari al -100,08% di quello del 2007. L’Amministrazione si è giustificata attribuendo il dato a entrate e spese correnti di carattere eccezionale, evidenziando che nel 2010 tale passivo è stato contenuto in “soli 3.350 €”.

Seguono, infine, una serie di dati e osservazioni relative a Società a totale partecipazione pubblica, di cui il Comune è socio (Sogenus Spa, AATO n. 2 Marche Centro, CIS srl., Multiservizi Spa, CIR 33), cu cui, per brevità, in questa sede si sorvola.
L’argomento non prevede un voto ma solo la presa d’atto del Consiglio.

Il 3° punto riguarda “lo stato di attuazione dei programmi e la salvaguardia degli equilibri di bilancio”.
Se da un lato, l’atto che verrà sottoposto al Consiglio evidenzia, da un punto strettamente contabile e ragionieristico, che gli equilibri di bilancio risultano salvaguardati (soddisfacendo così uno degli aspetti della verifica, quelli, appunto, contabili) dall’altro risulta totalmente privo di una relazione esplicativa, da parte del sindaco e della Giunta, che informi il Consiglio (e i Cittadini) su come sono andate le cose in questi primi 9 mesi di “amministrazione”, ossia sulle cose fatte, su quelle non fatte, su quelle che l’Amministrazione pensa di fare entro la fine dell’anno, spiegando eventualmente le difficoltà incontrate e gli intendimenti futuri: niente di niente!

Molte voci di bilancio presentano some impegnate pari allo 0 % degli stanziamenti previsti. E’ la fotografia dello stato di paralisi e di inerzia della Giunta “de Peppe”. Altro che gite e campeggi; altro che fiorire sui pali della luce: ossia “frizzi e lazzi”! Venendo alle cose serie, si evidenzia che qui manca totalmente “una idea di Paese”; manca uno straccio di progetto su come mantenere i servizi ai cittadini, su come operare per migliorare la vivibilità e la qualità della vita in Paese! “Che cce frega? Pensamo alle feste prossime e venture”: questa sembra essere la filosofia dell’Amministrazione !!!

Il 4° punto riguarda il nuovo Regolamento di contabilità comunale.
Quello precedente riale al 1997 e non tiene conto delle normative sopravvenute nei 13-14 anni successivi e, soprattutto, di un obbligo di legge sacito con il TUEL (anno 2000). Così il Segretario comunale, Dr. Norberto Zammarano, e la Responsabile della Ragioneria, Sig.ra Antonella Lorenzetti, hanno predisposto un testo nuovo e più aggiornato, che ora va all’esame del Consiglio.

Al 5° punto dell’OdG troviamo l’esame di un altro Regolamento, quello relativo al Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD).
L’Ambito Territoriale Sociale n. 9, che fa capo al Comune di Jesi, ha messo a disposizione del nostro Comune, in conto anno 2010, 2.724 €. Altrettanto è per il 2011. Con queste somme si procede a istituire il SAD, il che rende necessario un Regolamento, che viene ora sottoposto all’esame del Consiglio comunale.

In ultimo il sindaco risponderà ad una interpellanza presentata dai consiglieri “Democratici per Mergo” in relazione alla crisi della “Alta Definizione”.
Con questa interpellanza il PD mergano chiede all’Amministrazione comunale “quali iniziative o incontri, con rappresentanze sindacali e/o proprietà abbia organizzato” e “a quali iniziative promosse da Enti territoriali o associazioni sindacali” il Comune abbia partecipato, in relazione alla nota situazione di crisi che ha investito l’Azienda sita nel territorio comunale.

L’interpellanza è datata 22 luglio; il sindaco, per regolamento, doveva rispondere entro un mese, ossia entro il 21 agosto; invece, siamo arrivati al 28 settembre e sentiremo che cosa avrà da dire l’Amministrazione…

domenica 18 settembre 2011

200 - MARCO POMPILI CI SCRIVE A PROPOSITO DELL'IPOTIZZATA VARIANTE AL PRG.

QUESTA E' LA 200° NOTA che compare su questo blog. Forse non c'era modo migliore per festeggiare.
Marco Pompili, infatti, ha voluto "raccogliere" l'apertura di discussione fatta con il pezzo del 15 scorso, col quale ho fatto alcune considerazioni introduttive su un tema che può diventare d'attualità.
Marco Pompili è stato giovane consigliere comunale a Mergo nel periodo 1999-2004. Io ero nel gruppo di maggioranza, lui in quello d'opposizione. In seguito credo che si sia spostato a Roma, per ragioni di studio e di lavoro. Ma non ha dimenticato Mergo. In Consiglio me lo ricordo molto combattivo e attento. E lo ringrazio per questo suo scritto perchè può permettere l'avvio di un dialogo su un tema importante.
Ovviamente, mi riservo qualche osservazione sulle cose che scrive Marco e la prosecuzione della riflessione, venendo un po' più nel merito e nel concreto (cosa che avrei comunque fatto, dopo il pezzo introduttivo del 15/9).
Ecco dunque lo scritto di Marco Pompili:

"Marco Pompili ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "L’URBANISTICA SERIA …":

Il tema “urbanistica” è serio e spero di poter intervenire in merito all’ultimo Blog di Riccardo, “L’Urbanistica seria”. Il tema è serio sia perché in piccoli comuni il PRG rimane uno dei pochi strumenti per fare azioni di politica programmatica a medio-lungo termine, sia perché rimane uno degli strumenti dove pressioni, “infiltrazioni”, poca trasparenza e scelte sbagliate si palesano con più frequenza (ciò è successo in passato e a Mergo quasi nessuna amministrazione può dire di essere immacolata da questo punto di vista).
Il blog di Riccardo è introduttivo e chiaro (c’è un punto sul quale non sono con Riccardo: quando afferma che “bassa offerta di aree edificabili a fronte di una domanda elevata […] origina una crescita speculativa dei prezzi” mi sento costretto a precisare che non c’è nulla di speculativo, a meno che la crescita di offerta non sia dettata da scelte precise da parte della politica).
Detto ciò credo che forse qualche considerazione in più si possa fare da subito rispetto a Mergo. Premetto che mi attengo al solo aspetto della “residenzialità” (tralasciando quindi i temi delle aree produttive e commerciali), cercando di comprendere se allo stato attuale Mergo possa definirsi un paese soggetto a “strozzature” da offerta (cioè se ci sia una necessità forte di nuove aree edificabili…).
Un punto di partenza è comprendere le tendenze demografiche. I dati ISTAT ci dicono che Mergo dal 2002 è stato caratterizzato da un forte sviluppo demografico, passando da 971 residenti a quasi 1100 nel 2010, una espansione cumulata del 13%, un dato sicuramente di tutto rispetto. Scendendo nei dettagli si scoprono però alcune cose interessanti:
1) che dei 130 residenti in più di questo periodo, 110 si sono concentrati nel periodo 2002-2005 e che dal 2006, escludendo il 2008, Mergo ha una popolazione stabile/calante;
2) che il fattore principale di spinta di questo andamento, che come noto è stato l’arrivo da fuori di persone che si sono insediate nel nostro paese, si è quasi fermato a sua volta: dal 2006, sempre escludendo il 2008, il bilancio tra coloro che sono arrivati e coloro che sono partiti da Mergo è positivo per sole 2/4 unità;
3) che alcuni indicatori di “dinamicità” della popolazione (indice di vecchiaia, quota dei giovani…) hanno negli ultimi anni ripreso una tendenza non incoraggiante.
Queste considerazioni probabilmente sono note a tutti coloro che si occupano dei problemi del paese e non possono essere conclusive. I dati però sembrerebbero indicare che non ci sia più una crescita dirompente della popolazione che fa esplodere il bisogno di un allargamento eccessivo dell’abitato paesano.
Forse sarebbe auspicabile cogliere questa occasione per riflettere e conoscere, prima di decidere con fretta (Einaudi amava ripetere: “conoscere per decidere”). Sarebbe auspicabile per esempio comprendere lo stato della “Città esistente” (quante case vuote, se ci sono situazioni facilmente recuperabili e ammodernabili, se vi è spazio per incentivare un utilizzo più consistente dell’esistente prima di pensare ad nuove espansioni), comprendere se c’è ancora una elevata domanda latente o meno di abitazioni che la “Città esistente” non è in grado di soddisfare, comprendere se ci sono tendenze socio-economiche in atto che fanno presagire uno sviluppo repentino nel medio periodo del paese. Anzi, proprio da questo ultimo punto, quello che Riccardo correttamente individua come secondo punto per l’analisi del territorio preliminare al PRG, bisognerebbe partire (come siamo messi? Cosa può fare l’amministrazione di un piccolo paese come Mergo a proposito, soprattutto in periodi di crisi?).
Non vado oltre. Credo sia utile che tutti i soggetti con responsabilità della res pubblica mergana, anche se con ruoli diversi, siano proattivi oltre che critici, prima ancora che critici. Anche se non si è al governo del paese si può partecipare al dibattito, si può avanzare proposte: spero che l’opposizione del paese non attenda le decisioni per poi criticare! Se ha idee e riflessioni da avanzare le proponga da subito.
Marco Pompili "

"SE IL COMUNE FA LA PRO LOCO, IL COMUNE CHI LO FA?"

Domenica 25 si riparte. Destinazione Orvieto. L’Amministrazione comunale (ri)veste i panni del ‘tour operator’ dei mergani over65 e organizza la “gita fuori porta”. Da un giorno; è poco, ma è tutto gratis ( pranzo a parte): paga… Pantalone e, come dice il vecchio adagio "a caval donato non si guarda in bocca!"

Un consigliere comunale mi ha detto: “Se il Comune fa la Pro Loco. Il Comune, chi lo fa?”.

Osservazione acuta, fulminante. Bisogna convenirne, non vi pare? In altre parole, se l’Amministrazione comunale traccheggia, da ormai più di 2 anni, in modo inconcludente;

se l’assessore al turismo sembra non aver capito che il suo compito è portare turisti a Mergo, non i mergani in gita (eh, assessore Serini?);

se di “lavori pubblici” non se ne vede l’ombra (non si ripara neanche il muretto all’ingresso del Paese, incidentato dal novembre scorso, 11 mesi fa e ci sarebbero già i soldi dell'assicurazione) e l’unica urbanistica che si preannuncia è quella di stampo clientelare, “a gentile richiesta” dei proprietari terrieri (eh, vicesindaco Costantini?);

se pensare a qualche evento “culturale” significa parlare una lingua incomprensibile e non ci si affanna troppo se i bambini iscritti al Nido sono in pericoloso calo (chi dice 15, chi dice 12… invece dei previsti 21) e si riduce il personale con il rischio di dequalificare il servizio e provocare così una ulteriore “fuga” degli utenti (eh, assessore Anastasi?);

se l’unica attività in materia di finanza locale è quella di tagliare posti di lavoro e servizi ai cittadini (eh, assessore Cinti?);

se ci si balocca con le “piccole e meschine vendettuccie da quattro soldi” (come quella di non assegnarci una bacheca, pagata con i soldi pubblici, come è stato dato agli altri); se le campagne di sensibilizzazione sui rifiuti sono quelle strane tabelle disseminate lungo la Provinciale, ma non si fa nulla per alzare i risultati sulla “differenziata”, preparando così tariffe ancora più salate per i mergani (eh, Peppe?);

Insomma, se le uniche prodezze sembrano le assurde guerricciole al gestore del “Merlo nero”, per spillare un affitto più alto, o al Presidente della Pro Loco, per togliergli di mano il S. Martì, che magari qualcuno vuole dirigere direttamente e personalmente, dal “ponte di comando” in Piazza Leopardi 23; in altre parole, se ci si occupa solo delle piccole cose facendo assomigliare l’Amministrazione comunale sempre più a una Pro Loco: quale futuro avrà questo Paese?

giovedì 15 settembre 2011

L’URBANISTICA SERIA …

L’Amministrazione comunale, con una delibera del 28 aprile scorso, la n. 41 (vedi su questo sito in “Le delibere della Giunta”) ha dichiarato la propria intenzione di “avviare le procedure finalizzate all’adozione di una variante al PRG comunale che coinvolga sia i centri abitati di Mergo Capoluogo e della località Angeli, che il restante territorio”, insomma vogliono fare quella che si chiama una “Variante Generale al PRG”!

Poi, con avvisi affissi verso la fine del luglio scorso, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico e il sindaco in persona si sono rivolti “a tutta la cittadinanza” con inviti che lasciano intuire le “strane modalità” con cui intende “avviare” quelle “procedure”. Dunque, è facile che nei prossimi mesi si parlerà di “urbanistica” a Mergo. Prepariamoci come si conviene.

Dice il dizionario Devoto-Oli: “Urbanistica: studio e tecnica relativi alla sistemazione dei centri urbani e alla progettazione di nuove zone delle città”. Dunque: studio e tecnica urbanistica hanno lo scopo di “sistemare” la città esistente e “progettare” le sue nuove zone di espansione.

Il mezzo normalmente utilizzato è Piano Regolatore Generale (PRG) che ha ormai sostituito i vecchi Programmi di Fabbricazione.

Il PRG, sulla base di una analisi complessa del territorio e delle tendenze demografiche e socio-economiche in atto, talvolta in osservanza di una pianificazione sovracomunale (ad es: il Piano Territoriale di Coordinamento, PTC, elaborato dalla Provincia, e/o di pianificazioni specifiche come il Piano Paesaggistico-Ambientale Regionale, PPAR; o il Piano del Parco, nel caso di territori ricadenti in Aree Protette), individua a grandi linee le funzioni da attribuire al territorio comunale e quindi le destinazioni d’uso da attribuire ai terreni e il loro collocamento strategico.
Inoltre calcola e individua la dotazione delle infrastrutture di servizio fondamentali (grande viabilità, aree per opere pubbliche rilevanti), le macro-aree con destinazione specifica (direzionale, commerciale, produttiva, ecc.) e quelle che servono rendere vivibile e armonico lo sviluppo della città stessa (aree per impianti sportivi, scuole, attrezzature sanitarie, ecc.).

Per le previsioni di dettaglio, invece, si ricorre ad una pianificazione esecutiva, in relazione al tipo di intervento da progettare ed al tipo di soggetto (pubblico o privato) chiamato a redigerlo.

Ecco, allora, gli strumenti di competenza dei Comuni: i Piani Particolareggiati (PP), i Piani per l’Edilizia Economia e Popolare (PEEP), i Piani per Insediamenti Produttivi (PIP), ecc. e quelli invece affidati all’iniziativa privata, come i Piani di Lottizzazione (PdL), per le zone di espansione residenziale, o i Piani di Recupero (PdR) nei Centri storici, ecc., la cui elaborazione è sì affidata ai privati ma comunque e sempre sottoposti alla approvazione dell’Autorità Pubblica (il Comune).

Il PRG è detto anche “strumento urbanistico generale”, gli altri sono tutti “strumenti urbanistici attuativi”.

La “sistemazione della Città esistente” ubbidisce, in genere, a necessità di riconversione delle funzioni e/o di ammodernamento-adeguamento del patrimonio edilizio esistente, già edificato in passato. Riguarda prevalentemente i Centri storici (le cosiddette zone A) e talvolta le aree di completamento (zone B).

La “progettazione di nuove aree" di espansione, invece, ha lo scopo di individuare nuove aree edificabili (residenziali e non) per far fronte alle prevedibili necessità di nuovi insediamenti che non si possono soddisfare mediante l’utilizzo dello stock immobiliare esistente.

Insomma, l’interesse pubblico a cui si deve improntare un PRG (o una sua Variante, specie se “generale”), innanzitutto per quanto riguarda il suo “dimensionamento”, è quello di rendere disponibile un quantitativo di aree, con varie destinazioni d’uso (residenziale, produttiva, commerciale, ecc.), sufficiente a soddisfare i bisogni, attuali e futuri, prevedibili in un ragionevole periodo i tempo (10-20 ani), dei cittadini. Per questo, i Piani Regolatori (a differenza degli strumenti urbanistici attuativi) non hanno scadenza, ma vengono adattati di volta in volta a seconda delle necessità o con “varianti parziali”, cioè limitate a specifiche porzioni di territorio o per specifiche esigenze, o con “varianti generali”, che riguardano cioè complessivamente l’intero strumento e comportano una sua riconsiderazione, appunto, generale e complessiva.

In altre parole, si tratta di evitare che una bassa offerta di aree edificabili a fronte di una alta domanda, determini una difficoltà a soddisfare il fabbisogno e conseguentemente dia origine ad una crescita speculativa dei loro prezzi, secondo i canoni dell’economia classica.

Tuttavia, va ricordato che il mercato immobiliare non ubbidisce meccanicamente alla famosa “legge della domanda e dell’offerta”. Infatti, mentre è vero che un’offerta scarsa, o di un tipo particolare (l’attico su Piazza Navona o di fronte al Colosseo), determini prezzi da rendita speculativa (o "di posizione"), non è sempre vero il contrario. Una offerta abbondante, ed esuberante rispetto alla domanda, di case, non fa, di per sè, abbassare i prezzi. A meno che non intervengano altre ragioni legate più alla finanza che all’economia (la necessità dell'imprenditore di "rientrare" perchè ha preso in prestito denaro da una banca che lo rivuole, ecc.).

Insomma la particolare merce di cui stiamo parlando può sopportare tempi di attesa medio-lunghi sia perché utilizza un bene “irriproducibile” come il territorio, e poi perché, entro certi limiti, si tratta di un bene “non deperibile”. In altre parole ancora, e per essere chiari, la speculazione non ha sempre bisogno di vendere, può anche aspettare tempi migliori…E far costruire tante case, non determina un abbassamento del loro prezzo!

Come introduzione al tema, che nello specifico “mergano” affronterò nella prossima nota, mi fermo qui, sperando che quanto scritto sia utile a inquadrare un argomento anche da parte dei NON addetti ai lavori, quali sono, in definitiva, la maggioranza dei Cittadini.